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Dopo l’Ucraina. Un groviglio di interrogativi per la profezia e la politica

Gli scambi avvenuti negli ultimi incontri del Forum di Limena si sono soffermati spesso sul rapporto tra profezia (o utopia) e politica.
Durante l’ultimo incontro dei promotori (3 dicembre 2022) il discorso è stato ripreso in modo induttivo, a partire cioè da uno scambio sul tema, rimasto sempre centrale nel corso dell’ultimo anno, della guerra e della pace. Dopo nove mesi dall’inizio del conflitto in Ucraina e dopo la manifestazione di Roma gli atteggiamenti stanno in parte cambiando, tra di noi e al di fuori di noi, come è logico che sia. Abbiamo perciò avvertito il bisogno di ritornarci su, al fine di verificare che cosa potrebbe voler dire, di fronte a una sfida come questa, non separare (troppo) l’ispirazione profetica dall’esigenza di agire politicamente. Questo in continuità con una linea di impegno del Forum mediante cui ci proponiamo di contribuire alla crescita della capacità di pensare politicamente nei nostri ambienti di riferimento.
In questa Newsletter mettiamo a disposizione i materiali di base su cui si è lavorato nell’incontro di dicembre.

Dopo l’Ucraina. Un groviglio di interrogativi

“Dopo l’Ucraina. Un groviglio di interrogativi”, curato da A. Castegnaro, è l’introduzione ai lavori rivista tenendo conto di parte di quanto ascoltato dal confronto tra i promotori. Altri elementi emersi verranno sviluppati successivamente.
Nella relazione viene messo in evidenza come la vicenda della guerra in Ucraina sia stata rielaborata in modi diversi dai nostri ambienti, da persone cioè come noi, nati più o meno tutti entro un orizzonte sostanzialmente pacifista e che ora si trovano però a dover fare i conti con il gesto inaudito di Vladimir Putin. Questa diversità è prima di tutto tra chi pensa che soluzioni relativamente facili da praticare siano possibili e che la questione sia sostanzialmente di volontà politica e chi invece ritiene che l’aggressione avvenuta ponga domande di difficile soluzione, su cui è necessario stare e ritornare.
La riflessione viene qui sviluppata a partire dall’assunto che non è molto utile soffermarsi sulle “soluzioni” alla guerra – sarebbe per noi velleitario – quanto piuttosto interrogarsi su con quale cultura della guerra e della pace si uscirà da questa vicenda. Ciò appare necessario se non altro perché, a fianco dei tanti impegnati con fervore e senso della giustizia a favorire una rapida soluzione della questione Ucraina, stanno venendo alla luce anche atteggiamenti cinici, interessati a non sopportare i costi che il sostegno al popolo ucraino implica. L’intervento, dopo aver ripreso alcuni discorsi di Papa Francesco e proposto un modo per farli propri, propone alcune idee preliminari sui modi in cui ispirazione profetica e scelte politiche possono trovare forme di relazione sensate e non reciprocamente dannose. Clicca qui per leggere

Angelus del 2 ottobre 2022

Il secondo testo è il breve discorso tenuto da Papa Francesco all’Angelus di domenica 2 ottobre 2022. Si tratta del discorso probabilmente più calibrato e rigoroso che Bergoglio ha tenuto sul conflitto ucraino. Siamo in presenza di un accorato ma fermo appello al cessate il fuoco perché si avviino “negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”. Clicca qui per leggere

Lettera al popolo ucraino a nove mesi dallo scoppio della guerra

Il terzo contributo che proponiamo alla lettura è la “Lettera al popolo ucraino a nove mesi dallo scoppio della guerra” di papa Francesco che corrisponde a una necessità diversa, ma non contrapposta a quella che fa da sfondo al discorso all’Angelus: l’urgenza di essere vicino agli aggrediti.
È come se a parlare fosse qui il cuore ferito di un padre che guarda al dolore di un popolo, tanto da indurlo a tagliare di netto con discussioni e riserve diplomatiche. Lo si vede in particolare quando arriva a dire: “Penso poi a voi, giovani, che per difendere coraggiosamente la patria avete dovuto mettere mano alle armi anziché ai sogni che avevate coltivato per il futuro”. Dove ciò che colpisce, pensando alle controversie nostrane, è soprattutto quel “avete dovuto”. Clicca qui per leggere

Andrea Riccardi intervistato da Lucia Annunziata

Il quarto materiale è la trascrizione, curata dal Forum di Limena, dell’intervento di Andrea Riccardi – Storico e figura ben nota come fondatore della Comunità di Sant’Egidio – alla trasmissione “Mezz’ora in più” del 6/11/2022. Nel corso dell’intervista diretta da Lucia Annunziata Riccardi sviluppa il significato che egli intravede nella manifestazione di novembre. Si tratta di considerazioni in un certo senso esemplari dei pregi e dei limiti di un certo approccio alla questione della guerra in Ucraina. Clicca qui per leggere

Pace giusta e pace sporca

L’intervento di Gian Pietro Moret – presbitero della diocesi di Vittorio Veneto e partecipante agli incontri del Forum – dal titolo “Pace giusta e pace sporca”, pur nella sua brevità mette a fuoco in modo per niente banale molti dei punti su cui si discute: il rapporto tra l’insegnamento del Papa e la decisione politica, le difficoltà poste dall’idea di “pace giusta”, i limiti del concetto di “legittima difesa”, la probabilità che si arrivi a una pace “sporca”, la possibilità che essa sia alla fine la cosa migliore che può succedere. Clicca qui per leggere

Tre domande sulla nonviolenza

Giuseppe Trentin – Teologo moralista, docente emerito alla Facoltà Teologica del Triveneto – nel suo testo dal titolo “Tre domande sulla nonviolenza”, rileva lo sforzo compiuto in questi anni dal Papa per rileggere la non violenza in prospettiva non solo pedagogica e individuale, ma anche politica e istituzionale. Egli mette a punto il tema nella forma di tre domande: 1) se la non violenza ha un fondamento puramente razionale o invece religioso; 2) se è possibile stabilire un confronto tra la dottrina della non violenza e il messaggio evangelico; 3) ammesso che vi fosse una diffusa testimonianza non violenta da parte dei cristiani, tutto ciò sarebbe sufficiente per configurare una dottrina e una pratica della non violenza capace di collocarsi positivamente in tutte le situazioni della storia? Clicca qui per leggere

La pace, il Papa e la dura realtà

L’ultimo intervento che proponiamo, dal titolo “La pace il Papa e la dura realtà”, è un articolo di Nathalie Tocci – politologa, Direttrice dell’Istituto Affari Internazionali- pubblicato a latere dell’intervista rilasciata da Papa Francesco a “La Stampa” di Torino il giorno 19/11/2022. In esso la Tocci presenta il punto di vista dell’analista di relazioni internazionali: questo non riguarda l’auspicabilità di un negoziato, la risposta sarebbe scontata, ma la sua concreta possibilità. È su questo che gli analisti purtroppo sono ancora pessimisti. Clicca qui per leggere