Contributo di Antonio Zorzi

  1. Anzitutto grazie ad Alessandro, per la ricchezza degli stimoli offerti nell’introduzione e per il lavoro precedente di raccolta e di proposta di letture (cfr. le nostre ultime Newsletter), che ci ha aiutato a non perdere la bussola, mettendo in luce le questioni in gioco e le motivazioni dei vari protagonisti.

Mi limito ad alcune sottolineature sulla scorta della sua traccia e del taglio narrativo che l’ha informata.

La prima questione, la sorpresa. E’ stato come il brutto risveglio da un sogno, quello che la mia generazione, dei nati nell’immediato dopoguerra, dovesse essere risparmiata da un nuovo conflitto nel cuore dell’Europa. Un brusco richiamo al realismo e a fare i conti con situazioni inimmaginabili, ma che sembrano costituire, purtroppo, delle costanti della convivenza umana.

Il secondo elemento che vorrei richiamare, specifico del nostro stare insieme nel Forum di Limena, è il non rassegnarci al già conosciuto. La sfida ad allargare la comprensione della realtà e ad immaginare creativamente ulteriori possibilità, anche se non ancora sperimentate.

 

  1. Le questioni culturali, infatti, quelle che condizionano gli atteggiamenti e le reazioni, sono le più stimolanti da indagare, da vagliare e promuovere. Si tratta di aspetti per lo più intrecciati tra di loro.

Cominciamo dal conoscere e capire, fino in fondo, prima di giudicare, le posizioni e le ragioni in gioco. E’ necessario per poter costruire buoni compromessi. Un approccio pragmatico e realistico, che mira a soluzioni “relative”, accettabili e sostenibili, con riguardo ai vari aspetti e interessi in gioco. Non la preoccupazione di giudicare e schierarsi, ma di cogliere gli spazi di convergenza possibili e di sostenerli.

Non ragionare solo per categorie astratte, ma fare i conti realisticamente con tutti i termini del problema, con le politiche di potenza e di prepotenza e con le risposte plausibili, compreso l’uso della forza.

Il realismo da solo può portare al cinismo e alla desolazione, ma anche l’astrattezza può condurre al vicolo cieco della polarizzazione e dello scontro.

Occorre, in prospettiva, fare i conti con le tante diversità, non facilmente riconducibili a comuni denominatori, evitando di ridurle a contrapposizioni, che armano gli uni contro gli altri, in un approccio polarizzato e manicheo.

Il Forum di Limena può contribuire a tenere aperte queste riflessioni: non giudicare, ma capire; fare i conti con tutte le questioni in gioco; far sì che la pace non sia resa al più forte; fare i conti positivamente con le diversità; apprezzare e promuovere la multipolarità.

 

  1. Qualche altra considerazione, più concreta. Partiamo dall’Europa e dall’Unione Europea. La cultura, il modello democratico e quello sociale, che si sono affermati nel nostro continente, anche se molto, troppo condizionati dalle questioni economiche di mercato, rappresentano un patrimonio da tutelare e da promuovere. L’Unione Europea può diventare un deterrente contro una bipolarizzazione USA-Cina, a favore di un profilo multipolare degli assetti geopolitici del futuro.

Pandemia, guerra, questione energetica e ambientale. Diventa sempre più urgente rivedere i nostri stili di vita, per improntarli ad una maggiore sobrietà, risparmiando risorse. Occorrerà anche una maggiore attenzione al tema della povertà e delle diseguaglianze a livello globale, che rischiano di crescere.

Infine sul fronte ecclesiale, papa Francesco sta interpretando un ruolo davvero provvidenziale. No alle contrapposizioni fanatiche che sembrano insinuarsi anche tra le chiese e nelle chiese, grazie anche all’atteggiamento del patriarca russo Cirillo e alla gestione dell’autonomia della chiesa ucraina, da quella di Mosca. Le differenze nel mondo globalizzato non vanno considerate una minaccia, ma una opportunità. Si spera che il Papa possa contribuire all’incontro tra le parti e alla pacificazione.

Sembra inoltre che questo atteggiamento del Pontefice influenzi i fedeli delle chiese nel nostro territorio, evitando derive partigiane, opportunismi e chiusure.

Tenere aperte e allargare queste prospettive è un altro impegno, insieme urgente e di lunga lena, che può vedere coinvolto il nostro gruppo.